Signorile quadrilocale Busto Arsizio zona Frati

Signorile quadrilocale Busto Arsizio zona Frati
19/A, Via Massimo D'Azeglio, Frati, Busto Arsizio, Varese, Lombardia, 21052, Italia
€185.000,00 - Quadrilocale
147 mq commerciali totali 3 Camere da letto 2 Bagni 1 Garage

Signorile quadrilocale Busto Arsizio zona Frati

Signorile quadrilocale Busto Arsizio zona Frati

A Busto Arsizio, in una delle zone piu’ rinomate e signorili, proponiamo in vendita esclusiva, in condominio signorile degli anni ’70, un ampio appartamento quadrilocale al terzo piano, costituito da due ingressi, cucina con balcone, cucina con balcone, soggiorno doppio con balcone, tre camere da letto (due con accesso al balcone), due bagni finestrati.

L’immobile, da ristrutturare, e’ molto ampio e luminoso.

Il riscaldamento e’ contabilizzato con termovalvole (30% a millesimi, 70% a consumo).

L’appartamento e’ dotato di cantina e ampio box singolo.

Spese condominiali circa euro 1500,00 euro annuali.

Spese riscaldamento attuali, compreso quota a consumo, circa 1500,00 euro annuali.

Metrature:

-appartamento circa 126 mq;

-balconi: circa 27 mq totali;

-cantina: circa 7,5 mq;

-box: circa 22 mq.

Prezzo Euro 185.000,00.

Classe F EPgl 202,46 kWh/m²a.

 

BUSTO ARSIZIO

Busto Arsizio è un comune italiano di 82 925 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. La città è un polo industriale e commerciale di grande importanza situato in un contesto densamente urbanizzato.

Abitata in epoca romana, era conosciuta in età medievale per la concia delle pelli. Nota nel Cinquecento per la lavorazione dei fustagni, si sviluppò nell’Ottocento grazie alle numerose filature e tessiture di cotone

Secondo alcune ipotesi, Busto Arsizio ebbe origini liguri. La distribuzione urbanistica della città di Busto Arsizio dimostra la successiva presenza dei Romani. Da un punto di vista amministrativo, faceva parte della regio XI Transpadana. Da Busto Arsizio, in epoca romana, passava la via Severiana Augustastrada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano).

Nota nell’Alto Medioevo per la concia delle pelli, la prima menzione della città risale al 922, anno in cui il nome del locus viene citato in alcuni documenti di notai. Con decreto del cardinale Carlo Borromeo, il 4 aprile 1583 Busto Arsizio, allora sotto il dominio del duca Filippo Maria Visconti, venne staccata dal vicariato del Seprio e messa a capo di quella che fino ad allora era la pieve di Olgiate Olona con un podestà proprio.

Le origini di quello che fu un centro tessile di primaria importanza sono da ricercarsi nel Medioevo: nel 1375 “quasi in ogni casa batte un telaio”, come testimoniato qualche secolo più tardi dallo storico Pietro Antonio Crespi Castoldi nella sua storia di Busto Arsizio (De Oppido Busti Relationes).

Nella seconda metà dell’Ottocento iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva, lungo la strà Balon (attuale corso XX Settembre) e la strada Garottola (attuale via Mameli). Il 30 ottobre del 1864 Busto Arsizio ottenne nel Regno d’Italia il titolo di città. Grazie all’attività di Enrico dell’Acqua, sul finire dell’Ottocento acquistò la duplice natura di città cotoniera e meccanica, situazione che le assicurò a lungo fortuna e benessere.

Molti imprenditori costruirono le proprie ville nello stile in voga nei primi anni del Novecentostile Liberty, parte importante del patrimonio architettonico bustocco. All’inizio del XXI secolo Busto Arsizio è un moderno centro industriale e commerciale di 83 555 abitanti che si colloca in una delle zone più industrializzate d’Europa, l’Altomilanese.

 

CAPOVERSO RELATIVO AL DIRITTO DI MEDIAZIONE

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