Trilocale panoramico con terrazzo Gallarate

Trilocale panoramico con terrazzo Gallarate
Vendita €160.000,00 - Trilocale
106 mq commerciali totali 2 Camere da letto 1105 Bagni 1 Garage

Trilocale panoramico con terrazzo Gallarate

Trilocale panoramico con terrazzo Gallarate

A Gallarate, in signorile condominio totalmente ristrutturato di recente nelle parti comuni, proponiamo in vendita in esclusiva un panoramico trilocale al piano terzo, costituito da ingresso, cucina abitabile con balcone, ampio soggiorno con terrazzo, due camere da letto (una delle quali con accesso al terrazzo), bagno finestrato e comodissimo ripostiglio. \

Lo stabile si trova in posizione ottimale con il centro di Gallarate, con tutti i servizi, le vie di comunicazione e la superstrada della Malpensa

I serramenti sono gia’ con doppio vetro, il riscaldamento e’ contabilizzato con termovalvole. E’ presente uno split per aria condizionata

E’ dotato di box singolo e cantina. Esiste inoltre un appartamento ad uso portineria che a breve sara’ venduto, generando dunque, pro quota, un piccolo ritorno economico per i proprietari.

Le spese condominiali, comprensive di quota fissa a millesimi di riscaldamento, ammontano a meno circa 1700 euro annui (oltre a consumo).

Metrature:

-appartamento circa 91 mq

-balconi/terrazzi: circa 20 mq

-cantina: circa 4 mq

-box: circa 15 mq

Prezzo Euro 160.000,00

Classe E EPgl 122,38 kWh/mqa

 

STORIA DI GALLARATE

Gallarate è un comune italiano della provincia di Varese in Lombardia. Con i suoi 53.595 abitanti è la terza città più popolosa della provincia, la 14ª della Lombardia e la 136ª d’Italia.

Testimonianze archeologiche datano le origini di questo nucleo urbano al II millennio a.C., anche se la maggior parte dei reperti è di natura celticogallica. Dai Galli, infatti, deriverebbe anche il nome della città. Il suffisso di matrice celtica e diversi rinvenimenti (urne cinerarie di tipo golasecchiano) possono far propendere per una fondazione preromana, probabilmente insubre (“call-aria”, terra di ghiaia). La centrale piazza della Libertà costituisce il sito del presunto villaggio insubre e del castello medievale.

Successivamente, sotto la dominazione romana, divenne parte della provincia della Gallia Cisalpina. Da Gallarate passava l’antica via Severiana Augustastrada romana consolare che collegava Milano con il Verbano. Da un punto di vista amministrativo, Gallarate faceva parte della regio XI Transpadana.

Nel 974 si parla di un “loco et fundo Galerate”. Quando Ottone Visconti, nel 1287, distrusse Castelseprio, divenne sede del Capitano e del Vicario del Seprio, in quanto i milanesi si impadronirono del borgo nel 1292. Proprio da questo ruolo Gallarate trasse profitto, trasformandosi in un centro commerciale. Questa vocazione accompagnò la città anche in età sforzesca. Il centro storico, derivato dal borgo medievale fortificato, si raccoglie in forma ellittica in sinistra dell’Arno, torrente che fu spesso cagione di danni alla città per le frequenti inondazioni.

Dal XVI al XVIII secolo Gallarate finì – con l’intero Stato di Milano – sotto la dominazione prima francese e poi spagnola. Diventò un feudo, contea con aggregato il Grandato di Spagna, che fu trasmesso a diverse famiglie nobili fino all’abrogazione del feudalesimo nel 1797, (BentivoglioCaraccioloPallavicino, Altemps, Visconti e Castelbarco). Fra il 1786 e il 1787, Gallarate fu capoluogo di una delle province della Lombardia austriaca.

La dominazione napoleonica vide la cittadina partecipe della rivoluzione industriale, mentre nel periodo della ‘restaurazione’ fu teatro di molti dibattiti romantici, preparatori delle lotte di indipendenza e del Risorgimento, in quanto nella città vivevano Giuseppe e Pompeo Castelli, titolari di quella “farmacia del Rinascimento” dove, secondo la tradizione, Gerolamo Rovetta avrebbe ambientato il romanzo “Romanticismo”. Oggi la farmacia è ancora esistente, colla denominazione di farmacia Dahò.

Con Decreto Luogotenenziale del 19 dicembre 1860, a firma del principe Eugenio di Savoia-Carignano, “Luogotenente Generale di S.M. nei Regii Stati” per conto di Re Vittorio Emanuele II, Gallarate fu insignita del titolo di città, titolo poi confermato quasi un secolo più tardi con provvedimento governativo di riconoscimento con D.p.c.m. 30 agosto 1952, a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi. Fu uno dei cinque circondari in cui era divisa – in periodo post-unitario – la provincia di Milano.

Nel 1869 i confini della città furono allargati annettendo i soppressi comuni di Arnate e Cedrate, e nel 1923 quelli di Caiello e Crenna.

Nel dicembre del 1926 il governo fascista decise la creazione della nuova provincia di Varese ed il circondario di Gallarate, comprendente anche comuni di un certo rilievo demografico, quali Busto ArsizioLegnanoSaronno e Rho, venne spartito fra la nuova provincia e quella di Milano. La città perse notevole importanza, data dall’abolizione dei circondari e, la conseguente chiusura della Sottoprefettura, sino ad allora ospitata nell’attuale Palazzo Borghi.

Gradualmente Gallarate si incentrò sempre più sul suo ruolo industriale, di cui oggi abbiamo traccia, oltre che nei centri ancora funzionanti, in molti capannoni in stile liberty, ormai abbandonati o riconvertiti e nelle numerose ciminiere (all’inizio del XX sec. era ancora nota come la città dalle cento ciminiere). In alcuni casi le fabbriche cittadine realizzarono villaggi operai, come il Villaggio Bellora, divenuti in alcuni casi veri nuovi quartieri, come Cascinetta.

 

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